UNDER 13 GIRONE M 14/04/2013: CERTALDO - VARLUNGO 3 - 0
15-04-2013 14:13 - UNDER 13

Domenica mattina affrontiamo la trasferta più lunga del girone, andiamo a far visita al Certaldo, si tratta di uno scontro diretto, infatti la squadra avversaria ci precede di due punti in classifica.
Il pensiero che potremmo riscattare la brutta prova dell´andata, la bella giornata di sole primaverile, che ci ripaga della precedente trasferta in queste zone (Castelfiornetino) a -1 grado di temperatura con la neve ai bordi delle strade, e la sagra del cinghiale in corso a Certaldo ci allevia decisamente il viaggio di andata.
Per fortuna ancora non sappiamo quante delle nostre belle speranze verranno disattese.
I set partenza orribile, non ne indoviniamo una, non c´è un fondamentale applicato a modo, le gambe appaiono come le teste delle nostre fanciulline: anestetizzate, dormite colossali in difesa, appoggi sprecisi, palleggi inguardabili, in questa condizioni sperare in una trama di gioco è utopia.
Subiamo il gioco del Certaldo con parziali di 8-10, 11-18 fino ad un 15-20 che, insieme alle espressioni delle nostre fatine, suona quasi come un elogio funebre del primo set.
Invece le nostre belle fanciulline, forse memori che anche la loro boschiva antenata, se pur avvelenata, è stata ridestata dal principesco bacio, si scuotono, mostrano un po´ di trame di gioco e....magia: agganciamo il Certaldo sul 23-23, il set sembra rianimato, dal coma alla luce, un salvataggio degno dei medici di E.R., ma un micidiale uno-due, costituito da errori inguardabili abbattono definitivamente il nostro set.
II set sembra che ci sia una parvenza di risveglio, ma devono essere solo riflessi involontari, che stiano sognando? La coach non ha a disposizione il principino azzurro e i metodi terreni sembrano non funzionare: urli, sostituzioni a grappolo, occhiatacce, time out con "sverniciatina", niente cambia l´atteggiamento in campo, le espressioni delle ragazze e nemmeno l´andamento del match, perdiamo a 19 anche il secondo set.
III set il gioco continua a languire, il Certaldo in virtù di una difesa decisamente più attenta (dire più sveglia sarebbe come sparare sulla croce rossa), gestisce il set senza grossi affanni, passiamo da un triste 11-18 ad un funereo 13-23, stesso sussulto, deve essere un sonno agitato, riusciamo a portarci sul 23 a 24, ma anche questo è un fuoco di paglia: perdiamo per 25 a 23, tre a zero.
Non ci resta che riportare a Firenze l´involucro vuoto della coach e per qualcuno la sagra del cinghiale.
Per le brutte prestazioni offerte contro il Certaldo potremmo dire che è la nostra "bestia nera", la partita di andata la possiamo annoverare fra le più brutte disputate dalla nostra squadra, la partita di ritorno sale di diritto sul podio delle peggiori ciofeche prodotte dalla nostre ragazze.
Prestazione da dimenticare come le espressioni delle nostre fanciulle durante la gara, le stesse che devono avere quando la prof di matematica sfoglia il registro per scegliere i fortunati candidati dell´interrogazione a sorpresa, stomaco chiuso, palpitazioni e voglia di essere da un´altra parte completano il quadro
Gli ottimisti in cerca di consolazione che si sono recati alla sagra del cinghiale hanno trovato tutti i tavoli occupati da una sorta di pranzo sociale della croce di qualche colore della ridente località.
Non ci è rimasto che il sole primaverile, almeno quello......
Il pensiero che potremmo riscattare la brutta prova dell´andata, la bella giornata di sole primaverile, che ci ripaga della precedente trasferta in queste zone (Castelfiornetino) a -1 grado di temperatura con la neve ai bordi delle strade, e la sagra del cinghiale in corso a Certaldo ci allevia decisamente il viaggio di andata.
Per fortuna ancora non sappiamo quante delle nostre belle speranze verranno disattese.
I set partenza orribile, non ne indoviniamo una, non c´è un fondamentale applicato a modo, le gambe appaiono come le teste delle nostre fanciulline: anestetizzate, dormite colossali in difesa, appoggi sprecisi, palleggi inguardabili, in questa condizioni sperare in una trama di gioco è utopia.
Subiamo il gioco del Certaldo con parziali di 8-10, 11-18 fino ad un 15-20 che, insieme alle espressioni delle nostre fatine, suona quasi come un elogio funebre del primo set.
Invece le nostre belle fanciulline, forse memori che anche la loro boschiva antenata, se pur avvelenata, è stata ridestata dal principesco bacio, si scuotono, mostrano un po´ di trame di gioco e....magia: agganciamo il Certaldo sul 23-23, il set sembra rianimato, dal coma alla luce, un salvataggio degno dei medici di E.R., ma un micidiale uno-due, costituito da errori inguardabili abbattono definitivamente il nostro set.
II set sembra che ci sia una parvenza di risveglio, ma devono essere solo riflessi involontari, che stiano sognando? La coach non ha a disposizione il principino azzurro e i metodi terreni sembrano non funzionare: urli, sostituzioni a grappolo, occhiatacce, time out con "sverniciatina", niente cambia l´atteggiamento in campo, le espressioni delle ragazze e nemmeno l´andamento del match, perdiamo a 19 anche il secondo set.
III set il gioco continua a languire, il Certaldo in virtù di una difesa decisamente più attenta (dire più sveglia sarebbe come sparare sulla croce rossa), gestisce il set senza grossi affanni, passiamo da un triste 11-18 ad un funereo 13-23, stesso sussulto, deve essere un sonno agitato, riusciamo a portarci sul 23 a 24, ma anche questo è un fuoco di paglia: perdiamo per 25 a 23, tre a zero.
Non ci resta che riportare a Firenze l´involucro vuoto della coach e per qualcuno la sagra del cinghiale.
Per le brutte prestazioni offerte contro il Certaldo potremmo dire che è la nostra "bestia nera", la partita di andata la possiamo annoverare fra le più brutte disputate dalla nostra squadra, la partita di ritorno sale di diritto sul podio delle peggiori ciofeche prodotte dalla nostre ragazze.
Prestazione da dimenticare come le espressioni delle nostre fanciulle durante la gara, le stesse che devono avere quando la prof di matematica sfoglia il registro per scegliere i fortunati candidati dell´interrogazione a sorpresa, stomaco chiuso, palpitazioni e voglia di essere da un´altra parte completano il quadro
Gli ottimisti in cerca di consolazione che si sono recati alla sagra del cinghiale hanno trovato tutti i tavoli occupati da una sorta di pranzo sociale della croce di qualche colore della ridente località.
Non ci è rimasto che il sole primaverile, almeno quello......